Tecnologia e spettacolo rinnovati
Gli anni 2000 sono quelli della “maturità” per le World Rally Car, con l’introduzione di tecnologie sempre più raffinate quali il cambio al volante ed i differenziali elettronici (dal 2006, in un tentativo di contenimento dei costi, l’elettronica viene autorizzata unicamente per il differenziale centrale).
In parallelo al Mondiale la FIA ha creato una serie destinata ai giovani piloti (sotto i 28 anni): nel 2001 nasce la Coppa Fia piloti per vetture S1600, che dal 2002 ha mutato la sua denominazione in Junior World Rally Championship (WRC Academy negli anni 2011 e 2012). Nell’albo d’oro troviamo, tra gli altri, Sébastien Loeb (2001), Dani Sordo (2005), Sébastien Ogier (2008), Craig Breen (2011) ed Elfyn Evans (2012), tutti diventati in seguito piloti ufficiali nel Mondiale Rally a conferma della validità della serie.
Le due principali rivoluzioni sul piano tecnico sono nella seconda decade del nuovo secolo:
-Nel 2011 si passa ai motori 1600 cm3 di cilindrata invece dei 2000 utilizzati fino ad allora (nel contempo “spariscono” i cambi al volante tornando ad una trasmissione sequenziale comandata dalla classica leva).
-Nel 2017 appare la nuova generazione di vetture, denominate WRC+ (o Plus). Una flangia di diametro maggiore (passa da 33 a 36 mm) all’aspirazione consente potenze vicine ai 400 CV, per gestire le quali ritorna il differenziale centrale a controllo elettronico. La maggiore differenza rispetto alle “sorelle” è però rappresentata dalle appendici aerodinamiche maggiorate che richiamano nelle forme estreme le “vecchie” Gruppo B.
Sono quattro i costruttori che raccolgono la sfida della nuova formula: alle confermate Ford, Hyundai e Citroën si aggiunge la rientrante Toyota, in sostituzione della Volkswagen che, dopo aver dominato la scena dal 2013 al 2016 conquistando quattro titoli Costruttori ed altrettanti allori Piloti con Sébastien Ogier, nonostante un grande lavoro di test e sviluppo per adattare la Polo R ai nuovi regolamenti, si ritira imbattuta a fine 2016.
Al Rally di Montecarlo 2022 esordisce la nuova classe regina, la Rally 1. Le vetture che dopo solo cinque anni mandano “in pensione” (anche se potranno continuare a correre con alcune modifiche) le WRC+ introducono nei Rally il concetto di motorizzazione ibrida; al classico motore 4 cilindri di 1.600 cc con flangia da 36 mm si affianca un nuovo propulsore elettrico, con costruttore unico e comune a tutte le vetture, in grado di fornire oltre 130 cv aggiuntivi. Oltre ad un aumento di potenza nelle prove speciali, gestibile tramite diverse strategie preimpostate, il motore elettrico (le cui batterie verranno ricaricate in movimento, in fase di frenata, ed all’interno dei Parchi Assistenza) dovrà essere utilizzato quale unica fonte di moto in alcune parti del percorso, ad esempio all’interno dei parchi assistenza. Le altre novità comprendono una innovativa cellula di sicurezza rinforzata ed universale, l’abbandono del differenziale centrale “attivo” e del cambio al volante, sostituito da una più tradizionale leva per il comando dell’unita a 5 marce sequenziale.