La grande evoluzione dei rally anni 80: turbo e trazione integrale


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Gli anni 80 sono un’epoca di grande evoluzione tecnica: il turbo e le 4 ruote motrici diventano presto una scelta obbligata, per chi vuole primeggiare nella sfida che si disputa attraverso 4 continenti (che diventeranno 5 negli anni ‘90, con l’ingresso di Indonesia, Cina e Giappone).

Nel 1982 la FIA modifica la suddivisione delle auto con l’introduzione dei Gruppi A, N e B. Mentre i primi due sostituivano sostanzialmente i precedenti Gruppi 2 ed 1, il Gruppo B prendeva il posto dei Gruppi 4 e 5 come categoria principale.
Appartengono al Gruppo B auto quali le Lancia Rally 037 e Delta S4, l’Audi Quattro, la Peugeot 205 T16, la Metro 6R4, che hanno dominato la scena dei rally fino al 1986. In quell’anno, a seguito di diversi incidenti gravi, la FIA decise di eliminare il Gruppo B a fine stagione a favore dei Gruppi A ed N.

Il 1987 è la prima stagione mondiale riservata alle nuove auto; se il passaggio dai 600 cv delle Gruppo B ai 230 delle Gruppo A spiazza piloti ed appassionati, le nuove regole permettono ad un maggior numero di costruttori di affacciarsi alle competizioni. Alla Lancia che schiera la Delta 4WD si affianca la Ford, che addirittura propone due varianti della Sierra, la Cosworth a 2 ruote motrici e la XR4x4 a trazione integrale, l’Audi con la 200 Quattro e la Quattro Coupé, la Mazda 323 4WD e la Subaru RX Turbo.
Tra le vetture a 2 ruote motrici, oltre alla Sierra RS Cosworth vi sono BMW M3, Opel Kadett, Renault 11 Turbo, Volkswagen Golf GTI, Toyota Supra, Nissan 200 SX e Mitsubishi Starion.
Ben 5 costruttori ed addirittura 8 piloti diversi ottengono almeno una vittoria, nelle 13 gare che compongono la stagione, a dimostrazione di un regolamento tecnico maggiormente omogeneo.

Proprio nel 1987, nonostante una nutrita concorrenza, inizia la “striscia” di titoli costruttori per la Lancia; fino alla stagione 1992, al termine della quale la casa piemontese annuncia il ritiro ufficiale dalle competizioni. saranno 6 i mondiali consecutivi (record tuttora imbattuto) per la casa italiana, ai quali vanno aggiunti i 4 titoli piloti equamente suddivisi tra l’italiano Massimo Biasion (1988 e 1989) ed il finlandese Juha Kankkunen (1987 e 1991).